Smart Mobility

RAPIDITÁ, INTERMODALITÁ E PERSONALIZZAZIONE DELLA MOBILITÁ

Logistica 4.0

Quando ci si riferisce alla logistica 4.0 si intende l’applicazione di logiche e schemi di industria 4.0 all’organizzazione dei magazzini, allo stoccaggio, all’attività di trasporto e di distribuzione delle merci che, declinata in chiave

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Sharing Mobility

La sharing mobility è un nuovo modo di intendere la mobilità nel suo complesso che offre ampi servizi e tecnologie digitali favorendo così la condivisione di tragitti e/o veicoli per una maggiore sostenibilità, efficienza

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Smart Mobility

Prima dell’attuale strategia adottata dall’UE in materia di mobilità sostenibile, nel 1992 la Commissione europea gettava le basi per una nuova politica dei trasporti, invitando gli Stati membri e le parti interessate a riflettere sulla strategia comune da intraprendere per gli anni a venire: “[…] un approccio globale che tenga conto sia dei danni causati all’ambiente, delle necessità socioeconomiche dei trasporti, delle molteplici soluzioni offerte dalla tecnologia e dalla ricerca, ma anche delle responsabilità da assumere a livello di competenze comunitarie, nazionali, regionali, locali e, addirittura, dei singoli cittadini […]”*. Sulla scia del Libro Verde, la Commissione europea lancia, nel 2019, il Green Deal, un piano d’azione che mira ad affrontare le sfide del cambiamento climatico e del degrado ambientale per rendere l’economia più competitiva, sostenibile e inclusiva, mettendo a disposizione almeno 100 miliardi di euro per il periodo 2021-2027. L’iniziale creazione della Trans-European Transport Network (TEN-T), grazie al Regolamento europeo 1315/2013, sarà progressivamente convertita in “corridoi verdi”, favorendo l’intermodalità di merci e persone. L’Italia negli ultimi 30 anni ha ridotto le proprie emissioni di almeno il 20% e dovrà arrivare al 55% nei prossimi dieci anni. In aggiunta al Green Deal, anche le risorse di Next Generation EU saranno un’ulteriore occasione per il nostro Paese: investendo almeno il 37% delle risorse europee (78 miliardi di euro) sulla transizione, è possibile sia tagliare le emissioni, sia rilanciare la green economy. Va in questo senso la recente decisione del neo Governo italiano di istituire un apposito Ministero per la Transizione Ecologica che dovrà gestire questa delicata fase di transizione. Con Smart Mobility si intende un modo nuovo e intelligente (“smart”, appunto) di concepire la mobilità nel complesso mondo contemporaneo. L’esigenza di ripensare gli spostamenti ha assunto carattere d’urgenza alla luce delle inefficienze delle attuali infrastrutture che non riescono a reggere lo stress crescente dovuto all’aumento delle movimentazioni delle merci e delle persone, soprattutto negli già congestionati spazi urbani. All’inefficienza dei sistemi attuali, si aggiunge la preoccupazione per la sostenibilità ambientale: l’impegno assunto dai governi nel ridurre le emissioni dovute alla combustione di carburanti fossili spinge a ripensare tutta la dinamica della mobilità in ottica green. In conformità agli obiettivi climatici del 2030, la Commissione europea ha sottolineato come “[…] l’aumento delle quote modali rappresentate dai trasporti pubblici, dagli spostamenti a piedi e in bicicletta, come anche dalla mobilità automatizzata, interconnessa e multimodale ridurrà drasticamente l’inquinamento e la congestione provocati dai trasporti, soprattutto nelle città, e migliorerà la salute e il benessere delle persone. Le città sono e dovrebbero quindi rimanere in prima linea nella transizione verso una maggiore sostenibilità. La Commissione collaborerà maggiormente con le città e gli Stati membri per garantire che tutte le grandi e medie città che costituiscono nodi urbani della rete TEN-T mettano in atto i propri piani di mobilità urbana sostenibile entro il 2030 […]. I modi di trasporto attivi, come gli spostamenti in bicicletta, hanno registrato un incremento, mentre le città hanno annunciato oltre 2 300 km di infrastrutture ciclabili supplementari. Questa cifra dovrebbe raddoppiare nel prossimo decennio, arrivando a 5 000 km di piste ciclabili sicure” **. Implicitamente la Commissione fa riferimento al concetto di smart city: solo attraverso l’uso di tecnologie interconnesse, servizi digitali integrati, efficienti ed innovativi all’interno delle città, si riuscirà nell’intento di offrire elevati standard qualitativi di vita per i propri cittadini.
Tuttavia, l’85% dei Comuni italiani ha meno di 10.000 abitanti, dimensione territoriale che non consente di disporre di ingenti risorse finanziarie per adeguarsi alla necessaria trasformazione. Oltre alle difficoltà economiche, si riscontra oggi l’esigenza di operare un cambiamento radicale, non solo del mezzo meccanico e al ripensamento dell’intero mondo degli spostamenti, ma soprattutto nella cultura della mobilità. Ciò implica una maggiore responsabilizzazione degli utenti verso la sostenibilità ambientale e, al contempo, una maggior presa di coscienza da parte dello Stato che la mobilità sia davvero un bene di tutti, e dunque accessibile da tutti coloro che ne hanno esigenza.
*Commissione europea, Parere in merito al Libro verde relativo all’impatto dei trasporti sull’ambiente: Una strategia comunitaria per uno sviluppo sostenibile dei trasporti nel pieno rispetto dell’ambiente, (92/C 313/ 17), cit.
**Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato Economico e Sociale europeo e al Comitato delle Regioni, Strategia per una mobilità sostenibile e intelligente: mettere i trasporti europei sulla buona strada per il futuro, Bruxelles, 9.12.2020 COM(2020) 789 final, cit. p. 10.