Idrogeno

L’idrogeno costituisce un sistema innovativo nel sistema di trazione dei veicoli con indubbi vantaggi sia per l’ecosistema – rilascia in atmosfera mero vapore acqueo – che in termini di ricarica del veicolo (necessita dai 3 ai 5 minuti) e di discreta autonomia (circa 1.000 km percorribili con un pieno). Tuttavia il forte disincentivo per gli utenti è rappresentato dai costi ancora troppo onerosi di auto a idrogeno e dalla carenza di stazioni di rifornimento sulla rete stradale. L’auto a idrogeno può essere di tue tipologie a seconda del tipo di combustione che avviene al suo interno: – auto a idrogeno HICEV (Hydrogen Internal Combustion Engine Vehicle) laddove l’idrogeno brucia all’interno di un motore a combustione interna; – auto a idrogeno FCEV (Fuel Cell Electric Vehicle) laddove l’idrogeno viene fatto reagire con l’ossigeno all’interno della fuel cell producendo come prodotto finale elettricità. I veicoli a idrogeno venduti nel mondo non sfiorano ancora cifre da record, anzi (7.500 veicoli riferiti al 2019), con dati in peggioramento se pensiamo all’Italia che nel 2019 aveva venduto solamente 7 unità, mentre in analogo periodo gennaio-settembre 2020, le unità vendute scendono a 2. Per rendere più attrattivo l’idrogeno, anche la Commissione europea, dal canto suo, si è impegnata a investire di più in nuove tecnologie e nuove forme di mobilità sostenibile, tra cui l’idrogeno: “Per rimanere all’avanguardia è essenziale definire in maniera proattiva la nostra futura mobilità, sviluppando e convalidando nuove tecnologie e nuovi servizi. L’UE instaurerà pertanto condizioni favorevoli per lo sviluppo di nuove tecnologie e di nuovi servizi, oltre a tutti gli strumenti legislativi necessari per la loro convalida. Nel prossimo futuro possiamo aspettarci la comparsa e un uso più diffuso di droni (aeromobili senza equipaggio) per applicazioni commerciali, di veicoli autonomi, del sistema Hyperloop, di aeromobili a idrogeno, di veicoli aerei privati elettrici, del trasporto elettrico per vie navigabili e della logistica urbana pulita. Fondamentale è un ambiente favorevole per tali tecnologie altamente innovative per la mobilità, cosicché l’UE possa diventare una destinazione privilegiata per gli innovatori. Le start-up e gli sviluppatori di tecnologie hanno bisogno di un quadro normativo agile per sperimentare e usare i loro prodotti. La Commissione lavorerà per facilitare le prove e le sperimentazioni e per adeguare l’ambiente normativo all’innovazione, in modo tale da sostenere la diffusione di soluzioni sul mercato” *. Come parte integrante del Green Deal europeo e della neo nata iniziativa European Clean Hydrogen Alliance che mira alla creazione di una alleanza tra il mondo politico delle istituzioni e la società civile, la Commissione europea ha presentato a luglio 2020 la EU Hydrogen Strategy con il duplice scopo di incentivare l’uso dell’idrogeno quale fonte di energia alternativa e di accelerarne la decarbonizzazione. Infatti, la maggior parte dell’idrogeno oggi in commercio in Europa deriva da gas naturale o altri idrocarburi, mentre la tendenza che si vuole promuovere per gli anni a venire, è la produzione di idrogeno rinnovabile proveniente da biogas o biomasse con la seguente temporizzazione: – 2020-2024: installazione di almeno 6 gigawatt di elettrolizzatori per la produzione di idrogeno e la produzione di un milione di tonnellate di idrogeno rinnovabile; – 2025-2030: installazione di 40 gigawatt di elettrolizzatori e la produzione di dieci milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile; – dal 2030 in poi: impiego dell’idrogeno su larga scala e nei settori di difficile decarbonizzazione**.

Di che cosa necessita il settore dell’idrogeno per potenziare la sua logica di mobilità sostenibile?

  • sono necessari nuovi studi per rendere i veicoli a idrogeno maggiormente competitivi rispetto all’elettrico in relazione a: riduzione della perdita di energia durante la fase di produzione e trasformazione dell’idrogeno, implementare la resa e l’efficienza complessiva dell’idrogeno, prevedere più stazioni di rifornimento e sistemi logistici integrati (in Italia è presente, al momento, una sola stazione di rifornimento nella zona di Bolzano);
  • le nuove tecnologie a idrogeno potranno essere impiegate non solo dalle auto ma anche dai mezzi pesanti (autobus, autoarticolati ecc…) data la maggiore autonomia dell’idrogeno (rispetto all’elettrico) e quindi maggior pertinenza con le medie-lunghe percorrenze effettuate dai mezzi in questione;
  • stimolare la creazione di partnership tra gli operatori del settore, in particolare tra le principali compagnie di Oil & Gas affinché si apra al dialogo, al confronto mettendo a fattor comune le proprie competenze ed esperienze per essere all’altezza delle prossime sfide, soprattutto in quegli ambiti in cui la R&D è ancora minima e necessita di sforzi congiunti;
  • la mobilità elettrica e quella a idrogeno non devono essere intese con logiche slegate e separate, bensì nell’ottica delle sinergie: in un futuro prossimo, è possibile prevedere interazioni tra le due realtà, per esempio individuando quelle stazioni di rifornimento capaci di rifornire sia unità elettriche che a idrogeno tramite particolari meccanismi che il settore R&D potrà essere chiamato a sviluppare;
  • rispetto agli incentivi già stanziati per la promozione di energie alternative, per l’idrogeno sono ancora insufficienti così come insufficienti sono gli investimenti per una rete infrastrutturale adeguata allo stoccaggio e al rifornimento di idrogeno: a questo proposito l’Italia ha dichiarato che, entro il 2050, saranno raggiunti 5.000 punti di distribuzione per conformarsi ai target dell’UE, già previsti nella Direttiva 94/2014 sulla realizzazione di un’infrastruttura per i combustibili alternativi;
  • creare dei veri e propri “ecosistemi”, come già avviene nei Paesi del nord Europa, i quali prediligono un uso responsabile delle materie prime: lo scarto non viene distrutto, ma riutilizzato per la produzione di nuova energia, carburanti green o nuove materie prime;
  • un sistema di certificazione che attesti la provenienza green dell’energia prodotta da parte degli operatori che lavorano nella produzione, trasformazione di idrogeno per la mobilità sostenibile.
*Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato Economico e Sociale europeo e al Comitato delle Regioni, Strategia per una mobilità sostenibile e intelligente: mettere i trasporti europei sulla buona strada per il futuro, Bruxelles, 9.12.2020 COM(2020) 789 final, cit. p. 17.
**European Commission, A Hydrogen Strategy for a climate neutral Europe, 8 July 2020.

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