L’automobile è il mezzo più utilizzato per il trasporto: 36 milioni di persone di 18 anni e oltre hanno usato la propria auto almeno una volta durante il 2019, 2 persone su 3 l’hanno usata tutti i giorni*. L’emissione di grandi quantitativi di CO2 in atmosfera, l’aumento del prezzo del petrolio e la sua scarsità nel lungo periodo, hanno spinto a ricercare soluzioni innovative e più sostenibili. I veicoli elettrici (o parzialmente elettrici, nonché ibridi) sono una parziale risposta per una mobilità maggiormente sostenibile: essi sono alimentati ad energia elettrica con la possibilità di ricaricare la batteria collegandosi ad un rigeneratore di corrente elettrica (si parla a questo proposito di E-Mobility). Le auto elettriche attualmente in commercio sono divise in:
- batteria 100% elettrica: BEV (Battery Electric Vehicle), la cui batteria si ricarica collegandosi ad una presa di corrente;
- veicoli elettrici “a metà”: PHEV (Plug-in Hybrid Electric Vehicle) e EREV (Veicoli elettrici ad autonomia estesa), entrambi dotati di un motore elettrico ed uno tradizionale a combustione.
In Italia le auto elettriche si aggirano intorno a numeri ancora esigui – seppur in costante crescita – se comparati ai numeri mondiali (10,9 milioni): 36.000 auto immatricolate nel 2020 comprensive di auto full electric e hybrid. Costi particolarmente onerosi e la mancanza di una rete capillare di colonnine di ricarica non consentono di avere una diffusione omogenea sul territorio italiano: “lo sviluppo della mobilità elettrica, infatti, dipenderà non solo dall’adozione di specifiche tecnologie, ma anche dalla capacità di organizzare e gestire le attività di diversi attori: industria automobilistica, produttori di batterie, fornitori di servizi di mobilità, fornitori e distributori di energia, Istituzioni”**.
Di che cosa necessita il settore electric fuel per potenziare la sua logica di mobilità sostenibile?
- maggiori investimenti in progetti di ricerca e sviluppo che portino a soluzioni efficienti ed efficaci nel lungo periodo, soprattutto in merito a: batterie più leggere e meno costose, miglioramento dell’autonomia e della performance in termini di durata, di chilometri effettuabili e di velocità complessiva del veicolo, ricerca di materie prime innovative meno inquinanti. Una nuova tecnologia XFC (eXtreme Fast Charging) è stata da poco testata da un’azienda israeliana (e già in produzione presso alcune aziende cinesi) e consente di avere una ricarica della batteria elettrica in soli 5 minuti;
- a titolo esplorativo, è possibile testare veicoli elettrici messi a disposizione dalle compagnie di car-sharing già diffuse in molte città italiane, prima di procedere all’acquisto;
- un sistema di certificazione che attesti la provenienza green dell’energia prodotta da parte degli operatori che lavorano nella produzione, trasformazione di energia elettrica per la mobilità sostenibile;
- creare network e sinergie tra gli operatori del settore: per esempio tra i distributori di benzina che vogliono sostituire i propri impianti di approvvigionamento di carburante ed i produttori di energie rinnovabili al fine di contenere i costi di gestione e mantenimento ancora eccessivamente onerosi;
- la legge di Bilancio 2021 (L. n. 178/2020) obbliga i concessionari autostradali a dotare la rete di propria competenza di colonnine di ricarica ad alta potenza da destinare a veicoli elettrificati prevedendo tempi di attesa non superiori a quelli per il rifornimento di carburante. Gli attuali distributori di benzina – sia all’interno della rete urbana, extraurbana che lungo le autostrade – saranno incoraggiati a diventare il punto di distribuzione o a essere di supporto per la ricarica dei veicoli elettrici che nel prossimo futuro acquisteranno larga parte del mercato; non sarà quindi necessario costruire ulteriori punti di ricarica quando già si dispone di spazi e forniture, semplicemente basterà riconvertire quelli già esistenti. La legge di Bilancio prevede inoltre il prolungamento dei contribuito statali per tutto il 2021 per l’acquisto di auto elettriche.Quello che a prima vista potrebbe essere visto come limite può rappresentare un’opportunità: molte delle stazioni di servizio che già oggi chiudono i battenti, potrebbero adeguarsi al cambiamento riconvertendo le loro stazioni di benzina in “stazioni energetiche”;
- l’acquisto di veicoli elettrici, soprattutto per le aziende che effettuano traslochi o noleggio di attrezzature/piattaforme può essere incentivante nel momento in cui questa tipologia di mezzo non incontra limitazioni, potendo facilmente accedere e operare in tutti i centri storici o in zone a traffico limitato (ZTL);
- con il varo del Decreto Semplificazioni (L. n. 120/2020) recante “Misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale”, è stato introdotto l’obbligo per i Comuni italiani di installare almeno un punto ricarica per veicoli elettrici ogni 1000 abitanti, portando così il numero delle colonnine dalle attuali 7.400 alle 60 mila sul territorio italiano, la cui mancanza costituisce oggi il principale ostacolo alla diffusione di mobilità elettrica;
- incrementare e prolungare per alcuni anni le forme di incentivi (i cd. ecobonus) e altre forme simili di agevolazioni affinché l’e-mobility prenda il sopravvento: sempre il Decreto Semplificazioni concede la facoltà ai Comuni di prevedere la riduzione o l’esenzione del canone di occupazione di suolo pubblico e della TOSAP (tassa per l’occupazione di spazi e aree pubbliche) per i punti di ricarica.
** FIA, European Bureau, Verso la E-Mobility: le sfide da affrontare, cit. p. 4.
Perchè aderire a ConfMobility
ConfMobility intende essere il punto di riferimento per le aziende, supportandole nell’individuazione di bandi e finanziamenti dedicati per la trasformazione green, offrendo la propria consulenza su corsi di formazione per coloro che saranno, direttamente o indirettamente, coinvolti nel processo di transizione verde e digitale. La nostra organizzazione intende farsi promotrice di un sistema integrato, connesso ed efficiente e che diffonda tra i propri aderenti un modello di networking sulla mobilità sostenibile.
Da ultimo, ConfMobility ha l’obiettivo di creare un sistema logistico in grado di tracciare le performance ambientali dei differenti sistemi e mezzi di mobilità, premiando chi inquina meno.