In tutta Europa sono ancora molti i veicoli diesel circolanti sulle strade (nel 2019 erano 6,7 milioni le auto diesel in Italia) seppur negli ultimi anni vi sia stata una leggera flessione determinata principalmente dagli scandali “dieselgate”- note case automobilistiche hanno volontariamente manomesso i dati sulla quantità di sostanze inquinanti emesse dai veicoli diesel – dal costante avvento di auto ibride ed elettriche e dalle restrizioni alla circolazione per veicoli particolarmente inquinanti adottate da alcuni Paesi. L’ultima normativa europea entrata in vigore nel 2019* prevede limitazioni alla circolazione per i vecchi diesel dando quasi la piena libertà, senza particolari restrizioni ai diesel Euro 6D-TEMP, modello meno inquinante rispetto ai precedenti. Questo modello dispone di uno specifico catalizzatore SCR (Selective Catalysis Reduction) per ridurre le emissioni di ossido di azoto (NOx) che attraverso reazioni chimiche, trasforma gli ossidi in vapore acqueo e gas di azoto, non inquinanti per l’ambiente. Queste reazioni chimiche avvengono anche grazie ad un particolare reagente, composto da urea pura al 32,5% e acqua distillata al 67,5% meglio conosciuta come AdBlue©, che deve essere necessariamente e obbligatoriamente iniettato nel serbatoio delle auto. AdBlue© è solo il nome commerciale detenuto e registrato dalla VDA (l’Associazione dei Costruttori di auto tedeschi): per poter utilizzare tale marchio, il prodotto deve possedere particolari caratteristiche (specifica concentrazione di urea tecnica e standard qualitativi in conformità con la normativa ISO 22241). Possono essere acquistati anche altri prodotti con marchi differenti con il solo accorgimento di verificare scrupolosamente il dosaggio delle sue componenti le cui percentuali sono cruciali per un corretto funzionamento del sistema. Per rendere ancora più cogente l’introduzione della miscela all’interno dei serbatoi, il nuovo sistema europeo ha previsto che qualora ci si dimentichi o si inserisca tale liquido nel serbatoio sbagliato, si avranno problemi di accensione del veicolo.
Di che cosa necessita l’AdBlue© per potenziare la sua logica di mobilità sostenibile?
- La miscela necessita di essere conservata a temperature comprese tra i +25° e -11° e, data la recente diffusione del sistema SCR tra le imbarcazioni, si possono riscontrare problematiche relative al reperimento dell’urea in Paesi extra UE e temperature troppo rigide che potrebbero dar luogo a congelamento della miscela. Per tali motivi, è dunque auspicabile investire maggiori risorse nella ricerca di nuove soluzioni e nuove tecnologie che possano migliorare l’attuale AdBlue© permettendone così la sopravvivenza a qualsiasi temperatura ed evitando che i sistemi SCR vengano manomessi e/o manipolati per aggirare l’attuale normativa;
- la ricerca potrebbe ovviare ad un altro problema legato al prodotto: dopo un certo numero di chilometri, si è notato che, sulla superficie dell’iniettore, si deposita uno strato solido che, sul lungo periodo, potrebbe danneggiarsi o dar luogo a malfunzionamenti di sistema. Le soluzioni possono non essere univoche, ma possono derivare da più fronti: ecco perché l’instaurazione di partnership potrebbe risolvere, o quantomeno migliorare, l’attuale sistema e le sue problematiche;
- la partnership potrebbe altresì portare giovamento a tutti i produttori ufficiali di AdBlue© al fine di certificare l’autenticità e l’ecosostenibilità della loro attività, al contempo restringendo il margine di manovra di soggetti in malafede che vendono prodotti simili alla miscela originale ma che tali non sono, e che non solo ingannano automobilisti sprovveduti ma, con i loro prodotti, possono altresì causare danni, di diversa entità, ai veicoli;
- estendere l’utilizzo dell’AdBlue© non solo al trasporto su gomma ma anche ad altre tipologie di trasporto: mezzi pesanti quali autobus e camion – mezzi doppiamente inquinanti rispetto alle auto – hanno dimostrato una migliore capacità di risposta al sistema di riduzione SCR;
- rafforzare gli incentivi – particolarmente scarsi in Italia rispetto ad altri Paesi – alla rottamazione dei vecchi veicoli diesel affinché circolino, negli anni a seguire, modelli diesel esclusivamente Euro 6 a minor impatto ambientale anche in vista delle progressive limitazioni alla circolazione di veicoli inferiori agli Euro 6 che gli Stati sono chiamati ad adottare;
- promuovere campagne informative sul corretto utilizzo di AdBlue© che consegue ad una corretta conoscenza in merito alle differenze tra i vari veicoli diesel presenti oggi sul mercato, soprattutto perché i modelli Euro 6 non sono tutti uguali: un’adeguata conoscenza permette una maggiore consapevolezza e quindi scelte responsabili e informate dell’utente finale.
Perchè aderire a ConfMobility
ConfMobility intende essere il punto di riferimento per le aziende, supportandole nell’individuazione di bandi e finanziamenti dedicati per la trasformazione green, offrendo la propria consulenza su corsi di formazione per coloro che saranno, direttamente o indirettamente, coinvolti nel processo di transizione verde e digitale. La nostra organizzazione intende farsi promotrice di un sistema integrato, connesso ed efficiente e che diffonda tra i propri aderenti un modello di networking sulla mobilità sostenibile.
Da ultimo, ConfMobility ha l’obiettivo di creare un sistema logistico in grado di tracciare le performance ambientali dei differenti sistemi e mezzi di mobilità, premiando chi inquina meno.