Mobility Manager

Pianificare la Mobilità

Il Mobility Manager è la figura introdotta all’interno delle aziende per la pianificazione della mobilità aziendale. Inizialmente è il Decreto del Ministero dell’Ambiente del 1998 ha prevederne l’istituzione ed introduzione presso quelle imprese e enti pubblici con singole unità locali con più di 300 dipendenti o con complessivamente più di 800 addetti affinché razionalizzi i flussi di traffico casa-lavoro. Successivamente lo scenario è stato modificato e reso più stringente dal D.L. 20 maggio 2020, il cd. Decreto Rilancio (art. 229, comma 4): “al fine di favorire il decongestionamento del traffico nelle aree urbane mediante la riduzione dell’uso del mezzo di trasporto privato individuale, le imprese e le pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165, con singole unità locali con più di 100 dipendenti ubicate in un capoluogo di Regione, in una Città metropolitana, in un capoluogo di Provincia ovvero in un Comune con popolazione superiore a 50.000 abitanti sono tenute ad adottare, entro il 31 dicembre di ogni anno, un piano degli spostamenti casa-lavoro del proprio personale dipendente finalizzato alla riduzione dell’uso del mezzo di trasporto privato individuale nominando, a tal fine, un Mobility Manager con funzioni di supporto professionale continuativo alle attività di decisione, pianificazione, programmazione, gestione e promozione di soluzioni ottimali di mobilità sostenibile”. Nelle ipotesi sopra ascritte, sussiste l’obbligo in capo alle aziende, e nello specifico da parte del Mobility Manager, di adottare ogni anno il Piano degli Spostamenti Casa Lavoro (PSCL) del proprio personale dipendente. La figura del Mobility Manager viene inserita con lo scopo di rendere più performante il sistema di trasporto uomo/merci, obiettivo da perseguire sia in termini logistici, di efficientamento energetico, di contenimento costi e di prodotto con il fine ultimo di ridurre l’impatto ambientale derivante dal traffico veicolare nelle aree urbane e metropolitane. Riportiamo nel seguito alcune tra le funzioni caratterizzanti del Mobility Manager:
  • elaborare il Piano degli Spostamenti Casa Lavoro (PSCL) e monitorarne l’adozione;
  • interagire con le figure e gli enti preposti per l’attuazione del PSCL;
  • gestire il carpooling e il carsharing aziendale;
  • definire un sistema di monitoraggio degli spostamenti in auto dei dipendenti, evidenziando e riducendo il numero di automobili con un solo occupante, il conducente dell’auto;
  • muovere persone e non veicoli, valutando quindi sistemi di trasporto collettivo;
  • definire le specifiche degli applicativi e dei supporti informatici necessari per analizzare mezzi, abitudini di spostamento, parcheggi in funzione del bacino di utenza;
  • gestire la comunicazione e formazione verso gli stakeholder (interni ed esterni). Ogni organizzazione può naturalmente dotarsi di un responsabile della mobilità, anche al di fuori dei casi tassativi prescritti dalla legge che ne impongono l’individuazione. Le piccole e medie aziende non devono percepire l’inserimento di questa figura come un costo aggiuntivo alle spese di gestione peraltro già esose: è auspicabile prevedere adeguate forme di incentivi per aiutare l’inserimento, perlomeno iniziale, del Mobility Manager all’interno delle aziende.
ConfMobility intende informare e formare le aziende sull’esistenza ed importanza del Mobility Manager; intende inoltre stipulare accordi con Università o enti accreditati affinché si dia spazio alla formazione del Mobility Manager. Tale figura non può essere improvvisata ma necessita di adeguata e specifica formazione, di competenze trasversali in materia di comunicazione, pianificazione, capacità relazionali, marketing e capacità di analisi del contesto nel quale deve agire per pianificare percorsi e soluzioni di mobilità personalizzate ed efficienti.

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